Bomarzo è nota per i misteri legati alle sue origini e al Parco dei Mostri, ma è una vera scoperta per bellezza e particolarità.
Il territorio fu intensamente popolato sia dagli Etruschi che dai Romani, che lo conquistarono intorno al V secolo a. C. Venne infeudata agli Orsini, che la tennero fino al 1646 e in seguito alla Terza Guerra d’Indipendenza, nel 1866 Bomarzo venne annessa al Regno d’Italia.
In occasione di una data importante ho deciso di godermi un paio di giorni!
Ho scelto per dormire un luogo poco fuori dal paese con un panorama mozzafiato: Agriturismo Le Querce . Il proprietario è una persona estremamente gentile ed ospitale, la deliziosa camera era in una delle palazzine facenti parte della struttura insieme ad un casale adiacente alla grande piscina.
Il centro storico di Bomarzo è estremamente piccolo, vi abitano stabilmente 25 persone ma è davvero affascinante. Era ormai tramontato il sole e ho passeggiato fra le strette viuzze sperando anche di stuzzicare qualcosa… purtroppo ho scoperto che di sera nessun esercizio è aperto per cenare, ricordatevelo! Nelle foto qui sotto godetevi Palazzo Orsini che domina il borgo e il Duomo versione notturna.
La fame si faceva sentire quindi ho raggiunto il vicino comune di Vitorchiano, dove mi era stato segnalato un ottimo ristorante “La Fraschetta della Mela Stregata”. Aspettative confermate, il locale intimo, arredato in modo originale e il personale preparato e simpatico. Ho mangiato tantissimo e di gusto, accompagnando la cena con l’amato “Bruciato” di Bolgheri. Antipasto misto abbondante e sfizioso ma la sorpresa è stato il primo: cavatelli con salsa di pomodoro fresco, aglio, olio, peperoncino e finocchio selvatico. Il proprietario ha spiegato che il cavatello di Vitorchiano è stato da poco eletto prodotto tipico della Regione Lazio! Dopo una gustosa tagliata ai funghi porcini ho concluso col tiramisù. Qualità prezzo ottima, assolutamente da non perdere!!!
Satolla ho fatto una dormita rigenerante nella pace del nostro agriturismo, annesso incontro ravvicinato con un dolcissimo riccio 🙂
Sotto un sole accecante la mattina seguente sono tornata nel borgo di Bomarzo. Dinanzi la porta d’accesso è posta una splendida scultura del patrono Sant’Anselmo!
Volevo visitare Palazzo Orsini ma era chiuso! Mi sono quindi diretta verso il Duomo la cui struttura attuale risale al XV secolo e risente dello stile di Filippo Brunelleschi. Nel 1546, sotto la loggia della facciata, fu scavato un pozzo a beneficio della comunità bomarzese.
La facciata, molto semplice, presenta una scalinata a ferro di cavallo. Bellissime le porte, ingentilite da dei lacunari classicheggianti. All’interno, sotto l’altare sono conservate le spoglie di S. Anselmo. Il soffitto dell’abside raffigura lo stemma degli Orsini, affiancato da medaglioni con le raffigurazioni dei Quattro Evangelisti. Sulla parete destra sono presenti una tela raffigurante la Vergine del Rosario ed un sarcofago romano in marmo con coperchio di epoca carolingia. In fondo alla navata, inserito in una nicchia, è raffigurato il martirio di San Sebastiano e l’altare della Madonna del Rosario. La torre campanaria, eretta su una struttura di origine etrusca, è costruita in blocchi di peperino, materiale tipico della zona.
Nella deliziosa piazzetta del Duomo, c’è un luogo magico dove dovete assolutamente pranzare (speriamo che presto sia aperto anche a cena!) “Taverna degli Orsini”. Incuriosita dal menù esposto fuori, ho scoperto all’interno tante leccornie e la simpaticissima Anna che ci ha spiegato la storia del posto. Di proprietà della macelleria Fanti, troverete affettati, formaggi e piatti cucinati buonissimi.
Si sceglie cosa mangiare e si scende nel locale al piano sottostante, una deliziosa cantina arredata in modo semplice con reperti della guerra, attrezzi agricoli e vini. Ho preso dei panini da portare via… il mio era con crema di zucca, pancetta e scamorza, buonissimo!
La giornata si è conclusa con la visita al Sacro bosco di Bomarzo, ideato dal principe Pier Francesco Orsini nel 1552. Questo giardino pur inserendosi nella cultura architettonica naturalista dell’epoca è unico e surreale. Massi di peperino sono stati scolpiti in forme di mostri, draghi, figure mitologiche. Nessun ordine logico ne prospettiva, i suoi criteri di realizzazione sfuggono agli studiosi. Alla morte di Orsini, il bosco venne abbandonato per poi essere rivalutato da intellettuali come Goethe e Dalì.
La struttura è molto attrezzata con bar tavola calda, panche e tavolini per mangiare velocemente o fare addirittura un bel pic-nic. Il prezzo del biglietto è di 10 euro e il parco è aperto tutto l’anno con orario continuato dalle 8.30 alle 19.00 o comunque fino al tramonto nei mesi invernali.
Il percorso del bosco inizia con due Sfingi che ti accolgono mediante avvertimenti: “Tu ch’entri qua pon mente parte a parte e dimmi poi se tante maraviglie sien fatte per inganno o pur per arte“(fai attenzione, tu che ti avventuri in questa impresa, parte a parte, se le meraviglie che incontri sono fatte per ingannare o per arte e “Chi con cigli inarcate et labbra strette non va per questo loco manco ammira le famose del mondo moli sette“( invito al silenzio e al rigore iniziatico)
I monumenti sono 38 vi citerò quelli che più mi hanno colpito, gli altri li scoprirete da soli visitando Bomarzo!
Ercole che ha la meglio su Caco, tenuto per gli arti inferiori e a testa in giù, ha i capelli che sembrano fiamme. Imponente!
La gigantesca tartaruga collocata su un masso che verso il torrente assume la forma di prua di una nave.
Nel centro di una fontana senz’acqua, è collocato il cavallo alato Pegaso, il cui nome greco significa sorgente. Il manufatto poggia su una pila di pietre, che alla base sembrano formare un arcaico altare. Pegaso uscì dal collo della Gorgone, quando Perseo riuscì a decapitarla e in quel luogo sgorgò una sorgente.
La casa pendente ti lascia senza fiato. Completamente inclinata non per smottamenti ma perchè realizzata utilizzando un masso erratico che si trovava già in quella posizione. C’è la possibilità di entrarvi ma se soffrite di vertigini o di scarso equilibrio evitate!!!
Bellissimo Poseidone, in una posa inconsueta, seduto, con le gambe piegate e portate all’indietro.
Altissima la dea Demetra, ai cui santuari era vietato l’ingresso a chi non aveva ricevuto l’iniziazione.
Mi hanno stregato l’Elefante sormontato dalla torre e il Drago alato attaccato in eterno dal leone , il cane e il lupo.
Concludo con la statua più nota, l’Orco sul cui labbro superiore, a semicerchio, è inciso il verso: OGNI PENSIERO VOLA…
Visitate Bomarzo e buon divertimento… 😉
Grazie a Uwish per l’organizzazione dell’itinerario di viaggio!
COME ARRIVARE A BOMARZO:
DA NORD: PRENDERE L’A1 ED USCIRE AD ATTIGLIANO
DA SUD: PRENDERE L’A1 ED USCIRE AD ORTE